ridaje

Es gibt wohl kaum einen typischeren Ausdruck des römischen Dialektes als „daje“ oder „ridaje“. "Daje" ist ein Ausdruck, der verwendet wird, um Freude, aber auch Zustimmung oder Verärgerung zu betonen. Es kann im Sinne von „komm schon!“, „endlich!“, „geschafft!“, aber auch „hör auf“ oder „nicht schon wieder!“ verwendet werden. „Ridaje“ hingegen verwendet man eher zum Unterstreichen von wiederkehrenden Ereignissen. Genau deswegen habe ich den Begriff als Titel für diesen Beitrag gewählt. „Ridaje“, wieder ein Beitrag über Rom und die römische Küche. Wie bereits letztes Jahr, entführe ich euch in die kulinarische Vielfalt der römischen Küche. Da gibt es so viel unglaublich Leckeres zu entdecken. Früher gab es jeweils einen Nachtzug von Bern bzw. Basel nach Rom. Diesen gibt es heute nicht mehr. Schade, denn für unsere Kinder wäre das ein Riesenerlebnis. Einerseits fahren die beiden sehr gerne Zug, darin zu Schlafen wäre für sie das Nonplusultra. Anderseits sind die kleinen nach wie vor sehr interessiert an der Stadt, vor allem der Sohn erwähnt immer wieder die Stadt besuchen zu wollen. Vermutlich werden wir die Reise dorthin mit dem Zug vornehmen. Aber „daje“ gebt uns den Nachtzug nach Rom zurück! Bis dorthin lassen wir uns kulinarisch nach Rom entführen.

 

Non esiste un'espressione più tipica del dialetto romano di "daje" o "ridaje". "Daje" è un'espressione usata per sottolineare la gioia, ma anche l'approvazione o il fastidio. Può essere usata nel senso di "dai!", "finalmente!", "fatto!", ma anche "smettila" o " non di nuovo!". "Ridaje", invece, è più comunemente usato per sottolineare eventi ripetitivi. È proprio per questo che ho scelto il termine come titolo di questo post. "Ridaje", un altro post su Roma e la cucina romana. Come l'anno scorso, vi accompagnerò in un viaggio nella diversità culinaria della cucina romana. Ci sono così tante cose incredibilmente deliziose da scoprire. In passato, c'era un treno notturno da Berna o Basilea a Roma. Ora non esiste più. È un peccato, perché sarebbe una grande esperienza per i nostri figli. Da un lato, amano viaggiare in treno e dormire su di esso sarebbe un'esperienza straordinaria per loro. Dall'altro lato, i bambini sono ancora molto interessati alla città, in particolare il figlio dice sempre di volerla visitare. Probabilmente un giorno ci andremo in treno. Ma "daje" ridateci il treno notturno per Roma! Fino ad allora, ci accontentiamo di mangiare le delizie culinarie di Roma.


jüdische artischocken - carciofi alla giudia

Bereits als Kind war ich begeistert von den alten Römern und deren Bauwerken, die sie im krassen Gegenteil zur heutigen Zeit, für die Ewigkeit bauten. Bereits in der dritten Klasse waren die Römer ein Thema, später im Lateinunterricht (ja, ich besuchte den Lateinunterricht!) in der achten und neunten Klasse, vernahmen wir auch viele geschichtliche Details über das Leben in der Antike. Genau zu dieser Zeit kam der Film der «der Gladiator» heraus. Quasi als Abschlussreise zum Lateinunterricht, gingen wir den Film mit Russel Crowe in der Hauptrolle als Maximus im Kino schauen. Seither habe ich den Film unzählige Male gesehen. Ich kann mich an den Bildern und Animationen der virtuell rekonstruierten Stadt Rom fast nicht sattschauen – imposant! Diese Begeisterung und Faszination kam mir später im Architekturstudium beim Unterricht zur Architekturgeschichte zugute. Vielleicht war es der Teil des Studiums der mir am besten gefiel, und für den ich im Gegensatz zu manch anderem Thema sogar eine Art Passion entwickelte. Ich interessierte mich sogar für ein weiterführendes Studium in Architektur- und Kulturgeschichte. Allerdings hätte dies fünf weitere Studienjahre bedeutet, was mich davon abhielt. Ich wollte endlich Geld verdienen und unabhängiger werden. Dieses Gericht erzählt auch ein Stück der Geschichte Roms. Artischocken alla giudia sind zu einem kulinarischen Wahrzeichen geworden und zeugen davon, dass die Stadt einst von einer Vielzahl von Juden bewohnt war. Noch heute gibt es in Rom ein jüdisches Viertel, in dem man viel über die Zeit des Zweiten Weltkriegs und das traurige Kapitel der faschistischen Zeit in Rom und Italien erfahren kann.

 

Già da bambino ero affascinato dagli antichi romani e dai loro edifici che, in netto contrasto con i tempi moderni, costruivano per l'eternità. Già in terza elementare si parlava dei Romani e poi, durante le lezioni di latino (sì, frequentavo le lezioni di latino!) in seconda e terza media, si parlava anche di molti dettagli storici sulla vita nel mondo antico. Il film "Il gladiatore" uscì proprio in quel periodo. Come una piccola gita conclusiva delle lezioni di latino, andammo a vedere il film al cinema con Russel Crowe nel ruolo del protagonista Massimo. Da allora ho visto il film innumerevoli volte. Non mi stanco mai delle immagini e delle animazioni della città di Roma ricostruita virtualmente - impressionante! Questo entusiasmo e questo fascino mi sono tornati utili in seguito, quando studiando architettura dovetti svolgere il corso di storia dell'architettura. Forse è stata la parte dello studio che mi è piaciuta di più e per la quale, a differenza di molte altre materie, ho addirittura sviluppato una sorta di passione. Ero persino interessato a proseguire gli studi di storia dell'architettura e della cultura. Tuttavia, questo significava altri cinque anni di studio, il che mi ha scoraggiato. Perché volevo finalmente iniziare a lavorare e guadagnare soldi per diventare più indipendente. Questo piatto racconta anche un pezzo di storia di Roma. I carciofi alla giudia sono diventati un punto di riferimento culinario, e testimoniano che un tempo la città era abitata da un gran numero di ebrei. Ancora oggi, a Roma esiste un quartiere ebraico dove c'è molto da imparare sul periodo della Seconda Guerra Mondiale e sul triste capitolo del periodo fascista a Roma e in Italia.

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stracciatella alla romana

Aus einem Gespräch mit meinem Sohn. So sieht Vorfreude aus:

Sohn: "Papa, wie heisst dieses Gericht?"

Ich: "Stracciatella alla romana."

Sohn: "Aha - wer hat dieses Gericht erfunden?"

Ich: "Die Römer."

Sohn: "Die alten Römer mit Cäsar?"

Ich: "Nein, es waren wohl eher modernere Römer."

Sohn: "Papa, gibt es in Rom ein Restaurant?"

Ich: "Ja, es gibt viele Restaurants."

Sohn: "Dann weiss ich schon, was ich bestellen werde, wenn wir Rom besuchen!"

 

Da una conversazione con mio figlio, ecco cosa vuol dire aspettare con ansia: Figlio: "Papà, come si chiama questo piatto?"

Io: "Stracciatella alla romana."

Figlio: "Ah - chi ha inventato questo piatto?"

Io: "I Romani."

Figlio: "I vecchi romani con Cesare?"

Io: "No, probabilmente erano romani più moderni."

Figlio: "Papà, c'è un ristorante a Roma?"

Io: "Sì, ci sono tanti ristoranti."

Figlio: "Allora so già cosa ordinerò quando visiteremo Roma!"

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saltimbocca alla romana

Neulich brachte ich meine Familie zum Lachen als ich von meinem Besuch beim Trevi-Brunnen erzählte, eines der Wahrzeichen der italienischen Hauptstadt. Ein Volksglaube sagt, dass es Glück bringe, Münzen über die Schulter rückwärts in den Brunnen zu werfen. Eine Münze führe zu einer sicheren Rückkehr nach Rom, zwei Münzen dazu, dass der Werfende sich in einen Römer oder eine Römerin verliebe, drei Münzen würden zu einer Heirat mit der entsprechenden Person führen. Sich im Getümmel der Leute den nötigen Platz zu verschaffen, um eine Münze in den Brunnen zu werfen, erwies sich als eine sehr schwierige Angelegenheit, vor allem wenn man einen eher rückhaltenden Charakter wie meinen hat. So hatte ich als Sechzehnjähriger die glorreiche Idee einige Treppenstufen hochzusteigen, um die Münze von der zweiten Reihe aus über die Leute hinweg in den Brunnen zu schiessen. Leider rutschte mir meine Münze beim werfen etwas ab, was dazu führte, dass diese einen Herren am Kopf traf. Ob sie danach tatsächlich auch im Brunnen landete, bezweifle ich. Als ich realisiert hatte was geschehen war, verschwand ich so schnell wie möglich. Glaubt man dem alten Volksglauben, so landete die Münze vermutlich nicht im Wasser, denn bis heute kehrte ich nicht nach Rom zurück. In der Zwischenzeit stelle ich ein weiteres Wahrzeichen der Stadt vor.

 

Qualche giorno fa ho fatto ridere la mia famiglia raccontando della mia visita alla Fontana di Trevi, uno dei simboli della capitale italiana. Una credenza popolare dice che lanciare delle monete all'indietro nella fontana porti fortuna. Una moneta porterebbe a un ritorno sicuro a Roma, due monete farebbero innamorare la persona che le lancia di un romano o di una romana, tre monete porterebbero al matrimonio con la persona corrispondente. Trovare lo spazio necessario tra la folla per lanciare una moneta nella fontana si rivelava un'impresa molto difficile, soprattutto se si ha un carattere piuttosto discreto come il mio. Così, da sedicenne, ebbi la gloriosa idea di salire alcuni gradini per lanciare la moneta sopra la gente nella fontana dalla seconda fila. Purtroppo, mentre la lanciavo, la mia moneta è scivolata un po' e ha colpito un signore in testa. Dubito che sia poi finita nella fontana. Quando mi sono reso conto di ciò che era successo, sono sparito il più velocemente possibile. Se si crede alla vecchia credenza popolare, probabilmente la moneta non è finita in acqua, perché a tutt'oggi non sono più tornato a Roma. Nel frattempo, vi presento un altro simbolo della città.

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porchetta

Es gab eine Zeit in der mein Vater keine Gelegenheit ausliess, um die Porchetta zu erwähnen. Ich war damals ein kleines Kind und ich erinnere mich nicht mehr daran, ob eine Reise nach Rom bevorstand oder was genau der Anlass war, dass mein Vater diese Porchetta überall suchte und ständig erwähnte. So reimte ich mir zusammen, dass er diese mögen muss. Deswegen entschloss ich mich kürzlich eine Porchetta zuzubereiten. Ich wollte meinen Eltern damit eine Freude machen, nachdem sie von einem schwierigen Besuch bei Vaters Pflegebedürftigen Eltern zurückkehrten. Meine demente Grossmutter war gestürzt und musste sich die Hüfte operieren lassen. Derweil war der Grossvater allein zuhause. Es stellte sich heraus, dass er schlechter zurechtkommt als er immer vorgibt. Hilfe annehmen kommt jedoch nicht in Frage, was meine Eltern, sowie meine beiden Onkel, machtlos und traurig macht. In der Tat ist die Überraschung mit der Porchetta gut gelungen. Meine Eltern hatten Freude daran und das Gericht brachte die willkommene Ablenkung. Dieses Gericht stammt aus Ariccia, ein kleines Städtchen in der Nähe von Rom und wurde von dort aus ein Wahrzeichen der zentralitalienischen Küche. Die Porchetta wurde sogar mit dem Label „IGP– indicazione geografica protetta” ausgestattet, was einer “geografischen Herkunftsbezeichnung” gleichkommt. Ein Muss für alle Fleischliebhaber.

 

C'è stato un tempo in cui mio padre non perdeva occasione per parlare della porchetta. Ero un bambino e non ricordo se si trattasse di un viaggio a Roma o di un'occasione precisa in cui mio padre cercava questa porchetta ovunque e continuava a nominarla. Così immagino che gli dovesse piacere. Ecco perché di recente ho deciso di preparare una porchetta. Volevo fare una sorpresa ai miei genitori dopo che erano tornati da una visita difficile dagli anziani genitori di mio padre. Mia nonna, affetta da demenza, era caduta e aveva dovuto essere operata. Nel frattempo, il nonno era solo a casa. Si scoprì che il nonno se la cavava peggio di quanto avesse sempre fatto credere. Accettare aiuto, però, è fuori questione, lasciando i miei genitori, così come i miei due zii, impotenti e tristi. In effetti, la sorpresa della porchetta è andata bene. I miei genitori l'hanno apprezzata e sono così riuscito a portare una gradita distrazione. Questo piatto proviene da Ariccia, una piccola città vicino a Roma, e da lì è diventato un simbolo della cucina del centro Italia. Alla porchetta è stato addirittura attribuito il marchio "IGP- indicazione geografica protetta". Un must per tutti gli amanti della carne.

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