italianità

In diesem Beitrag werden Rezepte vorgestellt, welche von unserer letzten Reise durch Italien inspiriert wurden. Hoffentlich kann ich dabei helfen etwas Italianità auf eure Teller zu zaubern. Doch was ist die vielzitierte Italianità? Sind es die Skipisten der Dolomiten, die Partys in Rimini, die Strände am Mittelmeer, die Kultur in Florenz oder die Ruinen in Rom? Ist es der Fisch in Süditalien, das Fleisch in der Toskana, der Käse in den Alpen oder die Risottos in der Poebene? Italianità – das wünschte sich einst eine Kundin von mir für ihr Restaurant welches ich als Architekt umgestalten sollte. Die oben aufgeführten Fragen gingen mir durch den Kopf. Welches Italien kannte die gute Frau und was stellte sie sich wohl darunter vor? Italien ist erst seit 160 Jahren ein vereintes Land. Bis dorthin bestand das Land aus verschiedenen Gebieten welche zeitweise von anderen Völkern besetzt und beeinflusst wurden. So entwickelten sich regional unterschiedliche Kulturen, Essgewohnheiten, Dialekte, Architekturen und auch Wirtschaftszweige. Diese Unterschiede sind so stark, dass ich oft sage: Wenn man in Florenz oder in Reggio Calabria aus dem Flugzeug steigen würde und die Leute nicht ansatzweise dieselbe Sprache sprechen würden, würde man nicht meinen, man sei im selben Land. Davon bin ich überzeugt. Für mich ist die Italianità die Erinnerung an die Sommerferien in Kalabrien, wobei die Erinnerung an die verstorbenen Grosseltern, die Eltern meiner Mutter, eine grosse Rolle spielen. Seit beide gestorben sind, ist das Gefühl in den Ferien nicht mehr dasselbe. Die emotionale Verbundenheit ist etwas abhandengekommen und so fangen Dinge an zu stören, über die man vorher Hinwegsehen konnte. Beispielsweise die Unzuverlässigkeit und Unbekümmertheit der Leute, der mangelnde Fortschritt, die in einzelnen Städten nicht funktionierende Müllabfuhr, der am Strassenrand omnipräsente Abfall, der niemand zu stören scheint, das auf die Strasse schmeissen der Zigarettenstummel als wäre es das normalste der Welt und dann nicht verstanden zu werden, wenn man die Folgen der Tat versucht zu erklären. Irgendwie schaffte es auch die Schönheit der Landschaft und des Meeres nicht mein Gemüt zu erheitern. Und so überlege und ringe ich momentan mit mir selbst ob ich denn meine Italianità nicht besser in meinen Gedanken weiterleben lasse um die Italianità der restlichen Halbinsel kennen zu lernen, denn schöne Landschaften und gutes Essen gibt es auch woanders. Wir haben in den letzten Jahren auch andere wunderschöne, fortschrittliche, sehr gastfreundliche Städte und Regionen Italiens kennengelernt und ehrlichgesagt fühlten wir uns an manchen Orten wohler. Vielleicht ist es an der Zeit etwas Abstand zu halten, bevor die schönen Bilder, welche ich im Kopf habe, komplett zerstört werden. Mit schrecken habe ich zudem festgestellt, dass auch die Gastronomie in der Heimat meiner Eltern im Wandel ist. So sind American Grill-Houses, Sushibars oder Pommes-Buden auf dem Vormarsch. Aber was stimmt denn plötzlich mit einer feinen Rindstagliata, mit Spaghetti alle Vongole oder der guten alten Parmigiana nicht mehr? Ist der Corona daran schuld oder geht es darum modern zu wirken? Ich denke Modernität funktioniert nur, wenn man dabei die Wurzeln und den Ursprung nicht vergisst und Traditionen im Fortschritt mit einbindet. Eines der grössten Kulturgüter Italiens, und was vermutlich am meisten mit Italianità in Verbindung gebracht wird, ist das Essen. Bitte zerstört das nicht! Um am Schluss die einleitenden Worte wieder aufzunehmen, empfinde ich ehrlich gesagt bei einem Fondue in den Alpen, begleitet von einem Jodel (was italienischer ist als man denken mag, wenn man ganz Italien kennengelernt hat) momentan mehr Italianità als in meiner geliebten Kindheitserinnerungs-Feriendestination. So ziehe ich für mich den Schluss, dass Italianità dort ist wo man sich wohl fühlt - und das kann überall auf der Welt sein.

 

In questo articolo presento delle ricette ispirate al nostro recente viaggio in Italia. Spero così di potervi aiutare a portare un po' di italianità nei vostri piatti. Ma cos'è la tanto citata italianità? Sono le piste da sci dei Dolomiti, le feste a Rimini, le spiagge sul Mediterraneo, la cultura a Firenze o le rovine a Roma? È il pesce nell'Italia meridionale, la carne in Toscana, il formaggio nelle Alpi o i risotti nella Pianura Padana? Italianità - è quello che una volta una cliente voleva da me per il suo ristorante, che dovevo ristrutturare come architetto. Le domande elencate sopra mi hanno tormentavano. Quale Italia conosceva la buona donna e cosa immaginava che fosse? L'Italia è un paese unito solo da 160 anni. Fino ad allora, il paese consisteva in vari territori che sono stati occupati e influenzati da altri popoli più volte. È così che si sono sviluppate culture, abitudini alimentari, dialetti, architetture e anche settori economici diversi da regione in regione. Queste differenze sono così forti che spesso dico: se scendessi dall'aereo a Firenze o a Reggio Calabria e la gente non parlasse la stessa lingua, non penseresti di essere nello stesso paese. Sono convinto di questo. Per me l'italianità è il ricordo delle vacanze estive in Calabria, e il ricordo dei miei defunti nonni, i genitori di mia madre, gioca un ruolo importante. Da quando sono morti entrambi, la sensazione in vacanza non è più la stessa. Il legame emotivo si è un po' perso e delle cose cominciano a dare fastidio che prima si potevano trascurare. Per esempio, l'inaffidabilità e la spensieratezza della gente, la mancanza di progresso, la raccolta dei rifiuti che non funziona in alcune città, l'onnipresente spazzatura sul bordo della strada che sembra non dare fastidio a nessuno, il gettare mozziconi di sigaretta per strada come se fosse la cosa più normale del mondo e poi non essere compresi quando si cerca di spiegare le conseguenze del gesto. In qualche modo, anche la bellezza del paesaggio e del mare non è riuscita a tirarmi su il morale. E così, al momento, sto pensando e lottando con me stesso se non sia il caso di far continuare a vivere i miei ricordi di italianità nei miei pensieri per iniziare a conoscere meglio l'italianità del resto della penisola, perché anche altrove ci sono bei paesaggi e buon cibo. Negli ultimi anni, abbiamo conosciuto anche altre città e regioni d'Italia belle, progressiste e molto ospitali e, ad essere onesti, ci siamo sentiti più a nostro agio in alcuni altri posti. Forse è il momento di mantenere una certa distanza prima che le belle immagini che ho in testa siano completamente distrutte. Sono rimasto anche scioccato nello scoprire che anche la gastronomia nel paese d'origine dei miei genitori sta cambiando. Le american grill house, i sushi bar e rosticcerie che vendono porcherie fritte varie sono in aumento. Ma cosa c'è improvvisamente di sbagliato in una bella tagliata di manzo, negli spaghetti alle vongole o nella vecchia parmigiana? È colpa del Coronavirus o si tratta di una questione di modernità? Penso che la modernità funzioni solo se non si dimenticano le radici e le origini e si incorporano le tradizioni nel progresso. Uno dei più grandi beni culturali dell'Italia, e probabilmente quello più associato all'italianità, è il cibo. Per favore, non distruggetelo! Per riprendere le parole iniziali, onestamente al momento sento più italianità mangiando una fonduta sulle Alpi svizzere, accompagnata da uno jodel (che è più italiano di quanto si possa pensare se si è conosciuta tutta l'Italia) che nella mia amata meta di vacanza dei ricordi d'infanzia. Così sono giunto alla conclusione che l'italianità è dove ci si sente bene - e questo può essere in qualsiasi parte del mondo.

 


spaghetti mit mini tintenfischen - spaghetti con polipetti

Vieste ist ein schmuckes kleines Städtchen an der Küste Apuliens. Die ersten Tage unserer Sommerferien verbrachten wir dort am Meer. Vieste ist angenehm touristisch - also nicht mit Touristen überfüllt und doch sehr gepflegt und sauber. In schöner Erinnerung behalten werde ich das Pizza-Essen auf einer Terrasse mit fabelhafter Sicht auf das Städtchen und das Meer. An einem Vormittag besuchten wir den Markt. Nebst frischem Fisch, Gemüse und Früchten, welche zu Spottpreisen verkauft wurden, entdeckten wir einen Stand mit Eingemachtem. Eine herzensliebe Frau begleitete uns durch ihren riesigen Stand und wollte uns am liebsten alle ihre Köstlichkeiten zu versuchen geben – und natürlich auch verkaufen. Wir mussten uns wirklich zurückhalten, denn das meiste war von ihr von Hand zubereitet und eingelegt worden und sah megalecker aus. Rapscreme, Oliven, getrocknete Tomaten, Kräuter, Pestos und vieles mehr. Ich kaufte für mich eingelegte Calamari und in diesem Beitrag erkläre ich wie ich sie zubereitet habe. Übrigens: Ich versuchte der Frau am Stand das Rezept für die eingemachten Calamari zu entlocken – was ich nicht Mal ansatzweise schaffte.

 

Vieste è una graziosa cittadina sulla costa della Puglia. Abbiamo trascorso lì i primi giorni delle nostre vacanze estive in riva al mare. Vieste è piacevolmente turistica - cioè non sovraffollata di turisti, ma comunque molto curata e pulita. Mi ricorderò sempre di quando siamo andati a mangiare la pizza su una terrazza con una vista favolosa sulla città e sul mare. Una mattina abbiamo visitato il mercato. Oltre al pesce fresco, alla verdura e alla frutta, venduti a prezzi ridicoli, abbiamo scoperto una bancarella di prodotti conservati. Una donna adorabile ci ha accompagnato attraverso la sua enorme bancarella e ha voluto farci provare tutte le sue prelibatezze - e naturalmente venderle. Abbiamo dovuto davvero trattenerci, perché la maggior parte era stata preparata proprio da lei a mano ed era davvero deliziosa. Crema di rape, olive, pomodori secchi, erbe, pesti e molto altro. Ho comprato dei polipetti sottolio per me e in questo post spiego come li ho preparati. A proposito: ho cercato di strappare la ricetta dei polipetti sottolio alla donna della bancarella - impresa che non è riuscita minimamente.

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kartoffel-kroketten - crocchette di patate

Wenn wir in Kalabrien sind, ist für uns ein Besuch in der besten Pizzeria, welche schon seit den 60er Jahre besteht, in der Geburtsstadt meiner Eltern fast Pflicht. Nebst hervorragenden Pizzen gibt es dort auch viele frittierte Leckereien zu essen, welche wir diesen Sommer als Vorspeise bestellten. Am meisten beeindruckt haben mich Kartoffel-Kroketten welche mit ‘Nduja oder Käse gefüllt waren – unwiderstehlich. Da erinnerte ich mich an Grosstante Emilia. Sie gab vor einigen Jahren ihr Rezept für Kartoffel-Kroketten an meine Frau weiter, welche dieses glücklicherweise aufbewahrt hat. So entschloss ich mich gleich vor Ort diese Kroketten zu Hause nachzukochen. Grosstante Emilia, Tante meiner Mutter und Schwester meines Grossvaters, und zwei ihrer Schwestern leben seit Jahren im französischen Teil Belgiens. Einwanderer arbeiteten dort meistens in Kohleminen. Als Kind war ich einmal bei ihr zu Besuch und ich erinnere mich gerne an diese Zeit zurück. Wir pflegen einen regen Kontakt und haben eine schöne Beziehung zum belgischen Teil unserer Familie und gerne würde ich diese bald wieder besuchen. So gibt es auch in Belgien ein Stück Italianità abzuholen: Liebe Leute, Auswanderergeschichten und gutes Essen.

 

Quando siamo in Calabria, una visita alla migliore pizzeria, che esiste dagli anni 60, nella città dove sono nati i miei genitori, è quasi un obbligo. Oltre alle ottime pizze, ci sono anche molte delizie fritte da mangiare, che abbiamo ordinato quest'estate come antipasto. Mi hanno colpito soprattutto le crocchette di patate ripiene di 'nduja o formaggio - irresistibili. Mi ha fatto ricordare la prozia Emilia. Alcuni anni fa ha passato la sua ricetta delle crocchette di patate a mia moglie, che fortunatamente l'ha conservata fino ad oggi. Così ho deciso di ricucinare queste crocchette a casa. La prozia Emilia, zia di mia madre e sorella di mio nonno, e due delle sue sorelle vivono da anni nella parte francese del Belgio. Gli immigrati lì lavoravano soprattutto nelle miniere di carbone. L'ho visitata una volta da bambino e ricordo quel periodo con affetto. Ci teniamo in contatto e abbiamo un bel rapporto con la parte belga della nostra famiglia e mi piacerebbe tornare presto a trovarli. Quindi c'è un po' di italianità da raccogliere anche in Belgio: brava gente, storie di emigrati e buon cibo.

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arancini

An einem regnerischen Tag besuchten wir in den Sommerferien in Kalabrien die Provinzhauptstadt Reggio Calabria. Ich hatte die Stadt noch nie besucht und freute mich sehr auf die Strandpromenade, welche als schönster Kilometer Italiens bekannt ist. Die Strandpromenade ist tatsächlich sehr schön, mit wunderschönen alten Bäumen und einer schönen Aussicht über die Meerenge, die sogenannte die Strasse von Messina, nach Sizilien. Etwas störend fand ich die Tatsache, dass die Promenade zugleich eine stark befahrene Strasse ist. Leider gehören Auto, meistens Diesels, heute in Süditalien weitgehend noch zum Stadtbild dazu. Positiv fand ich, dass immerhin keine Parkplätze direkt an der Promenade zu finden waren, so mussten wir etwas weiter in Stadt hineinfahren, um einen Parkplatz zu finden. Das Bild, das sich uns dort bot, war erschütternd. Abfall von mehreren Wochen, wenn nicht Monaten, stapelte sich an jeder Ecke haufenweise. Entsprechend war auch der Geruch. Auf dem Weg zum schönsten Kilometer Italiens machten wir uns ernsthafte Sorgen um unsere Gesundheit. Denn zum Abfall gesellten sich verschiedene Strassenköter, kaputte Trottoirs und Abgasgestank von alten Dieselautos. So wurde aus dem schönsten Kilometer Italien für uns der stinkendste Kilometer Italiens und ein Ort, den ich so schnell nicht wieder Besuchen werde, sofern das Abfallproblem nicht geklärt wird. Die Strandpromenade wurde allerdings sauber gehalten. Dort reihten sich kulinarische Angebote und wir wählten einen Laden, der ausschliesslich Arancini verkaufte – süditalienisches Street Food par Excellence. Ich zählte 25 verschiedene Geschmacksrichtungen und Füllungen die ganz Italien widerspiegelten. Wir bestellten je 2 Stück. Sie waren himmlisch. Serviert bekamen wir sie leider in Plastikteller – passend zum Abfallproblem der Stadt und zum ökologischen Desinteresse der Leute.

 

In un giorno di pioggia durante le vacanze estive in Calabria, abbiamo visitato il capoluogo di provincia Reggio Calabria. Non avevo mai visitato la città prima e non vedevo l'ora di vedere il lungomare, che è conosciuto come il chilometro più bello d'Italia. Il lungomare è davvero molto bello, con dei vecchi alberi bellissimi e una bella vista sullo stretto di Messina e la Sicilia. Ho trovato un po' fastidioso il fatto che il lungomare è anche una strada molto trafficata. Ma purtroppo le auto, per lo più diesel, fanno ancora parte del paesaggio urbano del sud Italia. Il lato positivo è che non c'erano parcheggi direttamente sul lungomare; quindi, abbiamo dovuto andare un po' più al centro della città per trovare un parcheggio. L'immagine che abbiamo trovato lì è stata scioccante. L'immondizia di diverse settimane, se non mesi, era ammucchiata in mucchi ad ogni angolo. L'odore era corrispondentemente cattivo. Sulla strada per il chilometro più bello d'Italia, eravamo seriamente preoccupati per la nostra salute. Perché all'immondizia si aggiungevano cani e gatti di strada, marciapiedi rotti e la puzza di gas delle vecchie auto diesel. Così, per noi, il chilometro più bello d'Italia è diventato il chilometro più puzzolente d'Italia e un posto che non visiterò più velocemente, a meno che il problema dei rifiuti non venga risolto presto Il lungomare, tuttavia, era tenuto pulito. Si trovavano molte offerte culinarie e abbiamo scelto un negozio che vendeva solo arancini - il cibo di strada del sud Italia per eccellenza. Ho contato 25 tipi diversi, con sapori e ripieni che rispecchiavano tutta l'Italia. Abbiamo ordinato 2 arancini ciascuno. Erano davvero meravigliosi. Purtroppo, ci sono stati serviti in piatti di plastica - in linea con il problema dei rifiuti in città e il disinteresse ecologico della gente.

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gratinierte tortellini - tortellini al forno

Zwei Tage der Sommerferien verbrachten wir in der Emilia Romagna. Wir mieteten ein Bungalow auf einem Campingplatz am Rand Bolognas und besuchten von dort aus die Altstadt und das Ferrari-Museum in Modena. Wobei der Besuch Bolognas nicht so verlief wie geplant. Mit der Absicht in Bologna Tortellini essen zu gehen, wollten wir am Nachmittag auf den Bus, welchen wir allerdings meinetwegen verpassten. So fuhren wir mit dem Auto ins Zentrum, was so weit gut klappte. Einen Parkplatz fanden wir schnell, leider etwas abseits des Zentrums, da in der Altstadt der Zutritt nicht für alle gestattet ist, was mir sympathisch war. Kaum aus dem Auto ausgestiegen spielte unser sechsjähriger Sohn nicht mehr mit, so beklagte er sich bald über die Hitze, den Lärm, die Müdigkeit und das Schlimme des Lebens im Allgemeinen. So legten wir bei der erstbesten Bar eine Pause ein und nahmen einen Apéro, um später weiterziehen zu können. Was uns allerdings nicht gelang. So ging ich von dort an allein weiter und besichtigte im Eilzugtempo die wichtigsten Hotspots und «rannte» mehr oder weniger dann zurück zu meiner Familie, welche in der Zwischenzeit im Supermarkt verweilte. Dort wollte meine Frau einige Biere kaufen, welche sie schlussendlich im Laden stehen lassen, musste. In Bologna ist der Verkauf von Alkohol ab 18.00 Uhr nur noch in Restaurants und Bars erlaubt, was der Stadt ein weiter Sympathiepunkt von meiner Seite her beschert. Das Gesicht meiner Frau hätte man zu diesem Zeitpunkt aufnehmen sollen – unbezahlbar! In der kurzen Zeit habe ich Bologna als sehr fortschrittliche, offene, sehr schöne, lebendige und junge Stadt in einer Region mit einer riesigen kulinarischen Vielfalt erlebt. Übrigens unsere Tortellini assen wir schlussendlich in einer Osteria auf dem Campingplatz – sie waren himmlisch.

 

Abbiamo passato due giorni delle vacanze estive in Emilia Romagna, in un bungalow affittato in un campeggio alla periferia di Bologna. Da lì abbiamo visitato il centro storico e il Museo Ferrari di Modena. La visita a Bologna non è andata come previsto. Con l'intenzione di mangiare i tortellini a Bologna, volevamo prendere l'autobus nel pomeriggio, che abbiamo perso per colpa mia. Così siamo andati in centro in macchina, il che ha funzionato molto bene. Abbiamo trovato rapidamente un parcheggio, ma purtroppo un po' fuori dal centro, poiché non tutti possono entrare nel centro storico in macchina, cosa che comunque mi è simpatica. Non appena siamo scesi dall'auto, nostro figlio di sei anni si è subito messo a lamentarsi del caldo, del rumore, della stanchezza e della cattiveria della vita in generale. Così abbiamo fatto una pausa nel primo bar trovato e abbiamo preso un aperitivo per poter proseguire più tardi. Ma non siamo riusciti a farlo. Così ho proseguito da solo da lì e ho visitato gli hotspot più importanti ad alta velocità per poi tornare subito più o meno "di corsa" dalla mia famiglia, che nel frattempo ha passato il tempo al supermercato. Lì, mia moglie voleva comprare delle birre, che alla fine ha dovuto lasciare nel negozio. A Bologna dopo le 18, la vendita di alcolici è permessa solo nei ristoranti e nei bar, il che dà alla città un altro punto di simpatia da parte mia. La faccia di mia moglie avrebbe dovuto essere registrata a questo punto - senza prezzo! In quel breve periodo, ho vissuto Bologna come una città molto progressista, aperta, molto bella, vivace e giovane in una regione con un'enorme diversità culinaria. A proposito, alla fine i nostri tortellini li abbiamo mangiato in un'osteria del campeggio - erano squisiti.

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